Il Samsung Gear S3 è finalmente un orologio completo e questo è il suo principale vantaggio competitivo.
Abbiamo un processore Exynos 7270 da 1 GHz unito a 768 MB di RAM e 4 GB di memoria interna.
Sul fronte della connettività possiamo contare sul WiFi 802.11 b/g/n, su un doppio chip NFC + MST e sul GPS con supporto A-GPS e GLONASS.
Sul fronte della connettività possiamo contare sul WiFi 802.11 b/g/n, su un doppio chip NFC + MST e sul GPS con supporto A-GPS e GLONASS.
Il device è dotato di un microfono e di uno speaker con un buon volume, va bene per audio occasionale ma è troppo basso, ad esempio per l’uso vivavoce in automobile.
I sensori integrati sono molti: accelerometro, giroscopio, barometro, cardiofrequenzimetro e il già citato sensore di luminosità.
Le prestazioni sono soddisfacenti, non abbiamo mai assistito a qualsivoglia lag o impuntamento.
Nessun problema per quanto riguarda la connettività e la precisione del GPS.
Nessun problema per quanto riguarda la connettività e la precisione del GPS.
L’unità equipaggiata è da 380 mAh e permette di ottenere un’autonomia molto diversa a seconda dell’utilizzo che si fa dell’orologio.
In particolare è il GPS a limitare fortemente la durata. In base quindi alle funzionalità attivate passerete da 1 giorno e mezzo fino a 3 giorni e mezzo.
Con utilizzo normale, abilitando il GPS solo per lo sport, con qualche minuto di riproduzione musicale via bluetooth e tutte le notifiche attive, Gear S3 si spegnerà verso sera del secondo giorno.
E’ presente una modalità di risparmio energetico, oppure semplicemente sarà sufficiente disabilitare l’always on display per vedere quasi raddoppiata l’autonomia.
La ricarica avviene in un paio d’ore per induzione attraverso una comoda basetta su cui è necessario appoggiare lo smartwatch.
Diversamente da ciò che accadeva con Gear S2, il device non si spegnerà durante la ricarica.
Diversamente da ciò che accadeva con Gear S2, il device non si spegnerà durante la ricarica.
Buona parte della recensione di Samsung Gear S3 deve considerare il software, essendo uno dei tratti distintivi di questo orologio.
A bordo c’è TizenOS in versione 2.3, un software che per la sua duttilità si adatta alla perfezione all’utilizzo su un orologio da polso.
Rispetto ad Android Wear l’immediatezza di utilizzo e l’organizzazione logica del sistema sono estremamente migliori. Quello che fa la differenza è però il metodo di interazione, costruito attorno alla ghiera rotabile e ai due tasti home e back, lasciando al touchscreen solo poche funzioni.
La ghiera serve per scorrere i menù, per scorrere il testo o qualunque elenco di elementi, il tasto indietro ti fa tornare sempre alla schermata precedente, il tasto home è una sorta di scappatoia ma serve anche per richiamare il drawer delle applicazioni.
Con il touch screen facciamo tutto il resto, una sorta di tasto “invio” se pensiamo ai PC.
Con il touch screen facciamo tutto il resto, una sorta di tasto “invio” se pensiamo ai PC.
Ovviamente non dobbiamo scordarci del riconoscimento vocale, che però val la pena utilizzare solo in luoghi silenziosi, pena continui errori.
Nessun commento:
Posta un commento